In occasione dell’Anno europeo 2012 per la promozione dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni, l’associazione ADA regionale, in collaborazione con la UIL Pensionati Emilia-Romagna, ha promosso un’indagine sulla qualità della vita delle persone sopra i 65 anni, sulle variabili ad esso collegate: sociali, culturali e anagrafiche e di genere.
L’obiettivo del progetto è stato quello di identificare e analizzare la condizione di vita globale delle persone anziane, le variabili ad esso collegate siano esse sociali, culturali, anagrafiche e di genere.
Si è indagato sulla propria percezione dell’essere anziano, sulla partecipazione sociale alla vita di comunità, sulla salute, sulle nuove forme familiari e sul ruolo degli anziani.
Non è stata analizzata l’anzianità come una problematicità o come una categoria sociale bisognosa di cure, ma sono state intervistate delle persone che, in quanto tali, conservano e hanno il diritto di conservare il valore della propria esistenza anche a fronte di alcune fragilità.
Nelle pagine che seguono sono illustrati i risultati dell’indagine nella nostra regione, dai quali emergono informazioni molto significative, utili per elaborare una diversa idea di anzianità, conforme al mutamento intervenuto nella speranza di vita, e segno di una straordinaria conquista di civiltà.
Il 3 dicembre si è svolto il convegno di chiusura dell'indagine, promossa dall'Associazione ADA Emilia Romagna e dalla UIL Pensionati regionale, sulla qualità della vita degli ultrasessantacinquenni in Emilia Romagna nell'ambito delle iniziative dell'Anno Internazionale dell'invecchiamento attivo promosso dall'UE
Nell'accogliete spazio dell'Hotel Europa di Bologna, Rosanna Benazzi Segretaria Generale della UIL Pensionati e Francesca Specchia Presidente dell'ADA Emilia Romagna, hanno introdotto i lavori e illustrato ai presenti il progetto
Il testo della ricerca, la presentazione di Valentina Maciariello, le foto del convegno.
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